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Al via la guerra fredda delle AI

E perchè è una buona notizia per i Consumatori

Il preambolo è di quelli doverosi: DeepSeek-R1 – il modello di intelligenza artificiale open-source sviluppato dalla startup cinese DeepSeek – che si propone come un’alternativa competitiva e significativamente più economica ai modelli di punta come ChatGPT (OpenAI), Gemini (Google) o Claude Sonnet (Anthropic/Amazon/Google) – ha “scosso” il mercato, per usare un eufemismo. Basti considerare che la perdita immediata di NVIdia (che detiene il 90 per cento circa del mercato dei microchip usati per l’intelligenza artificiale, NdA) è stata pari a 600 miliardi di dollari. In rapporto al costo di sviluppo di DeepSeek, in rapporto al “danno” è stato 1:100.000, senza contare la perdita ben maggiore di tutto il settore legato all’AI, alla componentistica elettronica e di alcune aziende del comparto energetico. Una bella leva, non c’è che dire. Basterebbe questo per trarre delle conclusioni significative, ad esempio come dietro la bolla dell’AI ci sia l’ennesimo tentativo da parte di grandi speculatori di fare “business as usual“. Ma non sarebbe d’altronde una novità, peraltro annunciata a più voci già da qualche tempo.

A parere degli esperti, stiamo parlando di un prodotto paragonabile ai top player del settore – come quelli innanzi citati, NdA – MA con costi decisamente alla portata di tutti (…) Si pensi che il lancio è avvenuto il giorno dell’insediamento del presidente Trump il quale ha invocato – nelle stesse ore – la crociata mondiale sull’AI targata USA, con un investimento da “almeno” $500MLD: Non certo una fuga in avanti del neo presidente, ma una iniziativa annunciata assieme al fondatore della multinazionale SoftBank, il CEO di OpenAI ed il CTO di Oracle Corporation, a cui andrebbero aggiunti a quanto pare Microsoft e la stessa NVidia. Per chi non crede alle coincidenze, potrebbe essere una schermaglia iniziale su quella che è una delle principali frontiere di scontro tra gli opposti schieramenti. In poche ore più di un milione di download dell’applicazione (15% in USA, 23% in Cina) le hanno fatto scalare le vette degli store mondiali, diventando la più scaricata in assoluto sia sull’App Store di sia sul Play Store. Nel merito – sempre stando ai test di esperti del settore, NdA – DeepSeek si distinguerebbe sia per la sua efficienza computazionale sia per i costi contenuti, offrendo prestazioni comparabili ai modelli leader nel campo dell’AI. Tuttavia, presenta limitazioni in termini di censura su argomenti influenzati dalle linee guida cinesi sui contenuti.

Per la cronaca, in poche ore l’applicazione ha rallentato vistosamente, fino di fatto a smettere di funzionare [almeno fino a questo momento], pare sotto il fuoco incrociato di attacchi hacker provenienti da tutto il mondo. La qual cosa sottolinea – ancora una volta – come sotto la cenere i blocchi contrapposti hanno già schierato cyber-truppe ben oltre l’immaginazione…

Le perdite immediate per NVIdia sono state pari a 600 miliardi di dollari. In rapporto al costo di sviluppo di DeepSeek, un rapporto 1:100.000 tra causa ed effetto

DeepSeek, azienda cinese che sviluppa modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), già a fine dicembre 2024 aveva presentato “V3“, un modello di AI in grado di competere con molte alternative made-in-USA avanzate.

Con queste premesse, le Nostre osservazioni sono da leggere alla luce di alcune considerazioni – che peraltro abbiamo avuto modo di esprimere già pubblicamente – e che riguardano proprio il rapido mutamento del Consumatore in Prosumer, in un contesto – peraltro – di globalizzazione profondamente mutato rispetto a quella monopolare che abbiamo vissuto fino ad oggi.

Se l’AI è l’arma “atomica” del XXI secolo, quella che appare a tutti gli effetti la corsa al riarmo di una una nuova guerra fredda potrebbe rivelarsi, nel migliore dei casi, e similmente a quanto avvenuto in passato, un’enorme speco di risorse su tutti i fronti. I rischi, inutile dirlo, sono incredibilmente più alti (tra tutti: la MAD potrebbe non necessariamente funzionare, in mano ad agenti non umani… NdA).

In tutto questo, l’esperienza DeepSeek-R1 rappresenterebbe, se non un punto di svolta nel panorama AI, quantomeno un “modello” cui guardare con approfondito interesse, in quanto offre una soluzione performante e sostenibile per aziende e sviluppatori (stimato oltre il 90% più economico rispetto a ChatGPT). Dunque un punto di svolta grazie a:

la MAD potrebbe non necessariamente funzionare, in mano ad agenti non umani…

  • Accessibilità economica;
  • Trasparenza dell’open-source;
  • Potenziale democratizzazione dell’AI.
    (Elevata efficienza computazionale)

CONCLUSIONI

Nell’immediato, questo scontro sul fronte dell’AI potrebbe avere ricadute positive pratiche di accesso a tecnologie trasparenti e “democratiche” – magari addirittura opensource – presso i Consumatori ed i Prosumer che, allo stato, hanno dovuto rinunciare ad aspirazioni di azioni significative sul panorama politico e sociale. Sul lungo periodo poi, ricordando come la predecente edizione di guerra fredda – intesa come competizione tra due modelli economici e sociali prima che rapporto di forza tra superpotenze egemoni – abbia avuto innegabili effetti di “mitigazione” delle politiche liberiste / turbocapitaliste delle elites del blocco atlantico, si potrebbe ottimisticamente rivalutare una nuova espansione del welfare state in chiave post moderna.

D’altronde, quali alternative abbiamo?!

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