Le istruzioni per ottenere i rimborsi dei canoni non dovuti
Tra il 2017 ed il 2018, i principali operatori di telefonia in Italia (Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb) hanno iniziato a fatturare i servizi non più mensilmente, ma ogni 28 giorni. Ciò ha comportato un aumento medio delle tariffe dell’8,6%, in quanto le mensilità sono diventate 13 invece di 12.
Già a marzo del 2017 l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) – su input delle segnalazioni ricevute dagli utenti e dalle Associazioni di Consumatori – ha stabilito che per la telefonia fissa la fatturazione dovesse essere obbligatoriamente mensile, mentre per la telefonia mobile era tollerata la fatturazione a 28 giorni.
Nonostante la delibera AGCOM che prevedeva 90 giorni per tornare alla fatturazione mensile nella telefonia fissa, gli operatori hanno continuato a inviare fatture ogni 28 giorni.
Già a novembre 2017, il Decreto Fiscale ha imposto l’obbligo di fatturazione su base mensile per imprese telefoniche, reti televisive e servizi di comunicazioni elettroniche, con un termine di 120 giorni per il ripristino (a partire dal 5 aprile 2018).
Solo a seguito della sentenza della Corte di Cassazione n. 4182/2024, le Società di TLC hanno iniziato a comunicare (email, PEC, raccomandata, etc.) ai rispettivi Utenti dell’epoca la possibilità di procere al recupero delle somme (all’epoca) non dovute.
Pertanto gli Utenti che non avessero ancora ricevuto detta comunicazione sono invitati a prendere contatto con l’Operatore telefonico dell’epoca per avere informazioni circa le modalità di recupero degl’importi e, nel caso, aprire un ticket di reclamo.
Prosumer APS resta a disposizione dell’utenza per le informazioni e il supporto necessario.